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Il Tatuaggio in Giappone oggi: le limitazioni

Il tatuaggio in Giappone – Vediamo insieme come nasce, le sue connotazioni nel corso degli anni e come oggi viene visto nella cultura nipponica!

Il tatuaggio Giapponese affonda le sue radici in una tradizione antichissima: dal 1000 a.C. a 300 a.C., nel periodo di Jomon, veniva praticata quest’arte per scopi decorativi e spirituali. Ad oggi invece stiamo assistendo a diverse restrizioni legate a questo campo ma come mai?

Il Tatuaggio in Giappone ieri

Il tatuaggio in Giappone oggi: iniziamo analizzando come si è evoluto il tatuaggio in Giappone! Nel periodo Konfun, 200 – 650 d.C., il tatuaggio veniva utilizzato per marchiare condannati e prigionieri allo scopo di riconoscerli ed escluderli dalla vita sociale. Anche durante il periodo Edo ( 1603-1868 ) la sua pratica oscillò tra marchio di disonore e semplice elemento decorativo o spirituale. Verso la fine del XIX sec., quando il Giappone si apri all’Occidente, questa pratica fu nuovamente bandita per paura che venisse reputata barbarica dagli stranieri.

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Tecnica di realizzazione tatuaggio giapponese

Ma il tatuaggio stile giapponese gode di notevole fama in tutto il mondo: infatti la tecnica utilizzata per realizzare i tatuaggi in Giappone, prende il nome di Tebori, tutt’oggi utilizzata dai grandi maestri dell’Irezumi. Lo stile si fonda sulla rappresentazione di soggetti tipici dell’immaginario giapponese come demoni ( oni ), draghi, fiori, samurai, e altre mitiche creature appartenenti al panorama orientale.

Questa antica tecnica giapponese, consiste nel tatuare a mano: venivano utilizzati aghi d’acciaio molto grandi attaccati in principio, ad una bacchetta di bambù, successivamente, per motivi igienici, a materiali quali titanio o acciaio. Risulta quindi un’operazione particolarmente doloroso e lunga, ma permette di ottenere delle sfumature di colore difficilmente ottenibili con altri strumenti. Questi tatuaggi erano solitamente di grandi dimensioni e arrivavano a coprire tutto il corpo: quest’ultimo infatti veniva visto come una vera e propria tela su cui esprimere questa affascinante arte.

Il Tatuaggio in Giappone oggi

Oggi invece stiamo assistendo a diverse restrizioni inerenti questa espressione artistica: infatti facendo appello ad una antichissima legge, risalente al 1800, oggi in Giappone troviamo diversi divieti per chi possiede tatuaggi, siano essi autoctoni che turisti. Diversi studi di tatuaggi inoltre sono stati chiusi dalla polizia locale e nel 2012 ci fu un caso clamoroso che riguardo la città di Osaka: il sindaco di allora, Toru Hashimoto, intimò ai lavoratori del settore pubblico provvisti di tatuaggi, di farseli togliere o cercarsi un altro lavoro.

divieti photocredit @donutsonbed 1
divieti photocredit @donutsonbed 1

Perché non è benvisto?

Il motivo per cui i tatuaggi nel Sol Levante sono malvisti, oltre ai trascorsi storici, sono riconducibili ad altri elementi. Infatti tutti i membri della temuta associazione mafiosa Yakuza, aveva gran parte del corpo tatuato, come simbolo di appartenenza alla “famiglia”: essendo il Teboro una pratica molto dolorosa, chi se lo faceva fare simboleggiava la fedeltà all’associazione. L’estensione del tatuaggio assumeva poi un ruolo gerarchico: e chi possedeva più tatuaggi sul corpo rappresentava un membro di notevole importanza all’interno dell’organizzazione.

Un’altra motivazione deriva dal fatto che nella cultura nipponica il corpo viene visto come un dono offerto ai propri figli dai genitori: è quindi un dovere preservarlo, proteggerlo e mantenerlo puro, senza deturparlo con i tatuaggi naturalmente. Ad oggi quindi è molto difficile vedere ragazzi, adulti, lavoratori statali con dei tatuaggi e se anche ne possiedono, sono posizionati in luoghi celati.

Quali sono le conseguenze

Tutto ciò però sta avendo ripercussione sul turismo del luogo! Infatti pur avendo un costante incremento, limita la libertà dei singoli turisti che vogliono sfruttare appieno l’esperienza offerta da questa antichissima civiltà. Infatti come viene testimoniato dall’agenzia del turismo Japan Tourism Agency (JTA), più della metà delle persone che si recano in Giappone ogni anno, subiscono limitazioni: soprattutto per quanto riguarda l’accesso agli Onsen (tipiche terme nipponiche) per via dei tatuaggi!

photocredit @mangaforever.net 1
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Quali sono le limitazioni

Chi ne possiede uno o più deve sottostare a diverse limitazioni che riguardano: bagni pubblici, terme, spiagge ( non tutte ), piscine, centri benessere e palestre, poiché potrebbero turbare la quiete dei clienti paganti. È possibile infatti trovare affissi nei locali appena elencati, cartelli che indicano l’impossibilità di accesso in essi! Nel caso in cui si possiedano tatuaggi di piccole dimensioni si possono coprire con degli appositi cerotti che sono messi a disposizione dalle stesse infrastrutture; ma per chi non può celarli, l’accesso gli viene inderogabilmente negato. E lo stesso vale per le terme e i bagni pubblici degli Alberghi. Per questo per correre ai ripari, diversi edifici hanno messo a disposizione degli Onsen privati, lontano quindi da occhi indiscreti e accusatori.

Il Tatuaggio in Giappone oggi: le Olimpiadi

Questi provvedimenti stanno assumendo un notevole eco soprattutto negli ultimi anni, per via delle imminenti Olimpiadi che si terranno in Giappone nel 2020: infatti ancora non è chiaro quali saranno le misure che verranno adottate verso i diversi atleti tatuati che vi parteciperanno e i molteplici spettatori! Staremo a vedere come si evolveranno i fatti.

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